La nostra storia

Era il 1978 quando don Francesco Boninsegna, parroco di Maia Bassa (Merano), veniva colpito da un infarto che lo costringeva al riposo forzato. Don Francesco si riprese dalla malattia e qualche anno dopo, nel 1982 il vescovo di allora, preoccupato del suo stato di salute, lo sollevò dalla responsabilità della cura pastorale alla popolazione italiana della parrocchia di Maia Bassa e gli chiese di recarsi nel nascente quartiere di Piazza S. Vigilio con compiti generici di apostolato.

All’inizio è il suo appartamento a fare da cappella, sala riunioni, parco giochi… insomma inizia ad aggregare attorno a sé adulti e giovani. Nel suo iniziare a fare comunità cristiana si era portato dietro da Maia Bassa alcuni giovani che il sabato pomeriggio lo aiutavano a fare giocare i bambini nel piazzale sul quale don Francesco avrebbe molto presto innalzato una chiesetta prefabbricata per la liturgia. Da subito quindi il tentativo di creare spazi e luoghi per aggregare le persone e proporre attività educative e culturali.

Così con alcuni adulti e alcuni di quei giovani nasce l’idea di fondare un’associazione giovanile al fine di dare più stabilità e organicità alle attività e procurare spazi idonei ed adeguati a tale scopo. Nasce così il Punto d’Incontro per giovani “Cilla”. Due sale e un seminterrato all’interno di un condominio: sale riunioni sopra e sala giochi di sotto.


Perché questo nome? Cos’è “Cilla”? Cilla è il soprannome di una ragazza di 15 anni di Asti - all’anagrafe Maria Letizia Galeazzo - e del suo breve ma intenso percorso di vita. Morirà per un incidente stradale solo nove mesi dopo aver fatto l’incontro che, come scriverà nel suo diario, aveva cambiato la sua vita. La sua storia è raccontata in un libro dal titolo Cilla - La libertà di sentirsi amati (ed. Gribaudi). Dirà di lei un grande educatore dei nostri tempi: “…Cilla è una ragazza che in pochi mesi è andata “al cuore della vita”, tanto che vi trascina dentro tutti quelli che l’hanno conosciuta o che ne vengono oggi a conoscenza”.

Sono tante le persone generose che collaborano per allestire e sistemare gli spazi ottenuti con l’aiuto determinante dell’Ente pubblico, e che danno vita a un proliferare di iniziative mettendo a disposizione gli spazi a chiunque ne avesse bisogno. Sono gli anni dei primi incontri settimanali in sede con giovani e bambini, dei primi tentativi di aiuto allo studio pomeridiano, delle recite organizzate da Gerlinde coi bambini in occasione del Natale e del Carnevale, degli “Happening dei Giovani” in piazza, delle prime vacanzine estive con i giovani e dell’avvio dell’esperienza del Grest estivo.

Don Francesco, vicino e attento fino all’ultimo ai “suoi” giovani, muore nell’autunno del 2004 e i ragazzi di allora diventati adulti continuano l’opera nell’alveo della tradizione cristiana. Nel 2005 si fa il grande passo: cercare una nuova sede più adeguata e centrale per poter dare ulteriore impulso all’opera educativa. Ed è così che il 25 Marzo 2006 si inaugura l’attuale nuova sede in via Roma.